Non è passata nemmeno una settimana dalla morte di Vincent. Se non sapete di cosa parlo, tra i vari articoli di giornale, mi sembra che quello de Il Resto Del Carlino sia il più completo, dateci un occhio.
In breve: il cosplayer è stato spinto al suicidio dagli insulti ricevuti dopo che una ragazza di 17 anni lo aveva accusato di ped0filia per ottenere visibilità.
I media hanno quasi tutti fatto discorsi sulla pericolosità di TikTok per i minori. Ma cosa c’entra? Vincent aveva 23 anni. Forse volevano dire che la rete è pericolosa per chi incappa in un minore, in tal caso come dargli torto…
Abbiamo fatto l’uno più uno dei luoghi comuni: se parli con un minore sei un ped0filo, quindi stupri e uccidi bambini e sei anche un bugiardo quindi qualsiasi cosa dici per difenderti è falsa.
Fun fact: se l’età media per il primo rapporto sessuale in Italia è di 16,4 anni in questo paese abbiamo almeno 9 milioni di persone che un giorno potrebbero sentirsi chiamare “ped0fili”.
I minori li tuteliamo in tutti i modi: anche fossi un insegnante, un rimprovero è a rischio linciaggio da parte dei genitori. Loro intanto girano in lamborghini ubriachi a caccia di followers. La colpa è di TikTok o del perfetto mix di droghe che in questa società chiamiamo “valori”? Di S non ce ne bastavano due, ovvero sesso e soldi? Dovevamo proprio aggiungerci la terza S: spettatori?
Non ci rimane da fare che una cosa: scrivere sui minori le stesse cose che mettono sui pacchetti delle sigarette: “danneggia gravemente te e chi ti sta intorno”.
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