Al buio in mezzo ad una strada

Venerdì 05 Maggio 2023

Ieri sera stavo tornando da una partita di pallavolo. Purtroppo, nonostante la moto mi segnasse ancora 15 km di riserva, ha deciso di fermarsi in mezzo alla statale proprio nel punto in cui non c’era né illuminazione né un marciapiede. Purtroppo anche la mia tuta era completamente nera, così mi sono fermato in un piccolo spazio davanti al cancello di un’attività commerciale di cui non farò il nome.

Essendo a pochi km da casa sono riuscito a farmi recuperare abbastanza velocemente, ma ho dovuto abbandonare la moto fino a stamattina. Oggi sono tornato al luogo dove avevo lasciato la moto e fortunatamente c’era ancora. Ho chiesto a chi aveva il negozio se potevo sfruttare una presa elettrica, ovviamente pagando il disturbo, giusto per far ripartire la moto, ma mi è stata negata questa possibilità.

Poco più avanti c’era un’attività artigianale: la Vetreria Sabotti di Cazzago (BS), che senza indugio e senza chiedere nulla in cambio mi ha aiutato a far ripartire la moto e rientrare a casa.

Vi ho raccontato questa storia per due motivi: ora che i veicoli elettrici stanno popolando le nostre strade, ieri ho imparato a mie spese, che i km segnati dalla riserva del proprio mezzo non sono una sicurezza. La stima può variare anche di 20 o 30 km in base a temperatura e stile di guida, quindi bisogna avere dei margini di sicurezza più ampi rispetto alle auto tradizionali. Se sommiamo questo alla ridotta percorrenza massima di molti modelli, forse è il caso di fare altri due conti prima di fare il grande passo.

Il secondo motivo è quello di ringraziare chi ha avuto la gentilezza di prestarmi aiuto e fare una piccola riflessione: con il passare del tempo i giovani sceglieranno quale atteggiamento tenere nella loro vita quotidiana. Purtroppo visto come funziona il nostro paese, penso che di storie come questa ne potremo raccontare sempre meno e la colpa non è certo di chi ha imparato a sue spese nel diffidare del primo sconosciuto che bussa alla porta.


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