Di recente alcuni amici lamentavano che il loro account social era stato rubato da malintenzionati che poi l’avevano ripulito e usato per fare spam. La cosa che più gli dava fastidio era che, avendo perso tutti i followers, dovevano ricominciare da capo. Questa affermazione mi ha ricordato le classiche meccaniche dei GDR online, cioè che più tempo si investe per far crescere di livello il proprio personaggio, più diventa difficile smettere di giocare. Questo accade perché il personaggio esiste soltanto all’interno di quell’ambiente e non ha alcun valore in qualsiasi altro contesto. Nella vita vera la propria reputazione è legata al nome e all’aspetto che ci appartiene indissolubilmente dal momento in cui nasciamo fino alla fine dei nostri giorni, o almeno era così fino a pochi anni fa. Il vero ladro d’identità quindi non è chi si impossessa delle credenziali altrui, ma di chi è riuscito ad espropriare agli esseri umani fama e relazioni sociali relegandole in un ambiente virtuale: i social network.
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