Eventi cosplay a numero chiuso

Martedì 31 Maggio 2022

Già da prima della pandemia alcuni eventi cosplay sono stati proposti a numero chiuso: è una regola che bisogna accettare perché aldilà delle questioni legate alla prevenzione del contagio, gli spazi di qualsiasi location sono limitati, soprattutto se si tratta di eventi fotografici dove bisogna curare anche tutto ciò che resta sullo sfondo di ogni inquadratura.

Ricordo ad esempio una serata di gala in cosplay organizzata da Cosmoviex circa dieci anni fa: avere un costo di partecipazione di diverse decine di euro è sicuramente un criterio per limitare i partecipanti, probabilmente opinabile ma indubbiamente oggettivo. Nell’era della visibilità però non poteva non nascere una formula di selezione basata sulla capacità dei partecipanti di pubblicizzare gli eventi, magari imponendo a tutti di utilizzare il logo dell’iniziativa sui propri profili social e sul materiale realizzato. Se poi l’evento cresce di fama, ma il numero di partecipanti rimane uguale sicuramente la “qualità” ne trae beneficio. Se invece si investe il ricavato per aumentare i partecipanti si devono affrontare un sacco di guai quali piani di emergenza, assicurazioni, smaltimento rifiuti, ambulanze. Ne vale la pena?

Facciamo una piccola riflessione sulla “qualità”: se si scelgono i partecipanti in base alla loro visibilità, siamo sicuri che si ottenga anche qualità? Nelle fiere più grandi, ad esempio, chi non ha visibilità non viene considerato come possibile ospite. Senza visibilità si rimarrà sconosciuti indipendentemente dalla bravura. Ne consegue che ogni selezione crea più o meno volontariamente un confine che divide il mondo cosplay in due fazioni opposte.

Un cosplayer è brutto in quanto tale o semplicemente perché non ha mai collaborato con un bravo fotografo? Un fotografo è bravo perché riesce a dare giustizia a tutti o solo perché sa scegliere dei bei soggetti?

Esiste quindi un modo per dare la possibilità a tutti di avere un’occasione?

Io ci ho provato con il mio piccolo evento fotografico e voglio spiegarvi come è stata fatta la “selezione”, nella speranza che qualcuno possa fare altrettanto o almeno ingegnarsi per trovare delle strade alternative a criteri puramente soggettivi.

Raccolti i nomi di tutti i partecipanti è stato chiesto ad ogni fotografo ed ogni cosplayer di dare indicazioni sulla controparte con cui si desiderava collaborare.

Prima di tutto sono stati creati tutti gli abbinamenti possibili, nel nostro caso 200. Ad ogni abbinamento è stato assegnato un punteggio: 2 punti se il fotografo e il cosplayer erano interessati reciprocamente, 1 punto se solo uno voleva collaborare, 0 punti se l’abbinamento non aveva alcun riscontro tra le preferenze espresse. Una AI programmata da me ha stabilito quale fosse il punteggio massimo ottenibile in una giornata di shooting e quale programma non lasciasse in attesa troppo a lungo i partecipanti. Ovviamente, rispetto al programma originale è stato necessario ovviare alle defezioni dovute a malattia e imprevisti, ma nel complesso il risultato è stato soddisfacente.

E’ chiaro che tutto questo ruota intorno alla modestia e alla disponibilità dei partecipanti. Nel momento in cui qualcuno mi dice “ma io mi ero iscritto solo per poter scattare con X”, oppure “ma Y l’ho invitato io e quindi deve scattare con me”, mi rendo conto che lo spirito della mia iniziativa venga completamente travisato.

Sono certo che esistano molte altre opportunità per chi vuole partecipare esclusivamente per i propri interessi: mal che vada vi troverete comunque a scattare con qualcuno adatto a placare la vostra sete di visibilità.


«Indext»

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