Il mondo della fotografia di nudo non è proprio un esempio di pari opportunità: i maschi sono sempre molto disponibili a posare, mentre le femmine si mettono in gioco più volentieri quando dietro la macchina fotografica c’è una persona del loro stesso sesso. Il motivo più gettonato è “che i maschi ci provano”.
E tutto finirebbe con questa frase, a patto di buttare nel cesso i concetti che stanno dietro a linguaggio inclusivo e orientamento sessuale.
Come diceva una vecchia pubblicità: “per tutto il resto c’è mastercard”, nel senso che pagando la modella spariscono i preconcetti e torna magicamente la disponibilità.
Il risultato di tutto questo, ovviamente senza andare a toccare i massimi sistemi, è che la maggior parte delle foto di nudo sembrano i prodotti di amazon, manca solo il prezzo. Chi riesce a fare meglio copia le pose di qualche vecchio dipinto. Vista la cultura media del pubblico, questo è sicuramente lo stile più “originale” che riusciamo a produrre.
Se già con queste premesse è difficile sperimentare, siamo ormai così abituati alla censura che questa interviene sulle nostre idee ancor prima dello scatto, suggerendo pose e angolazioni "capezzolo free".
Che dire, in queste condizioni io non ci provo nemmeno.
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