“La legge è uguale per tutti” è sicuramente una frase che avrete già sentito. Per chi non lo sapesse è una parte dell’articolo 3 della Costituzione Italiana. La frase completa è questa: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Mi chiedo quindi perché ci sono persone che desiderano leggi che si applicano proprio in base a sesso e razza di chi è coinvolto in un processo.
La verità è che in Italia la legge non è uguale per tutti: abbiamo leggi ad hoc, leggi ad personam, leggi esclusivamente formali e prive di sostanza. Se cercate in un qualsiasi testo di legge vi assicuro che non sarà facile trovare una disposizione applicabile indistintamente e nello stesso modo a tutte le persone. Se mai doveste finire in un contenzioso il risultato sarà dettato dalla quantità e qualità delle risorse di cui potrete disporre, più che dall’applicazione imparziale di una regola da parte di un giudice.
Possiamo essere conniventi di questo sistema discrezionale e manifestare a favore di leggi ad hoc per ogni minoranza che ci sta a cuore oppure perché le leggi siano veramente uguali per tutti.
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