Ne sto sentendo veramente di tutti i colori sul GDPR e ho pensato di riassumere alcuni punti fondamentali. Trovate il documento completo a questo link: GDPR in formato PDF.
Prima di tutto: il GDPR non si applica ai fotoamatori.
"Il presente regolamento non si applica al trattamento di dati personali effettuato da una persona fisica nell'ambito di attività a carattere esclusivamente domestico" (pag. 14 rif. 18)
Seconda questione: le fotografie non sono dati biometrici.
"Il trattamento di fotografie rientra nella definizione di dati biometrici soltanto se trattate attraverso un dispositivo che consente l’identificazione univoca di una persona fisica." (pag 27 rif. 51)
Questo è evidentemente un riferimento a scanner di impronte digitali e dispositivi simili. Un fotografo non utilizza le sue fotografie per addestrare un sistema di riconoscimento facciale.
Visto che il GDPR parla anche di obbligo di notifica della durata del trattamento mi sono posto anche un'altra domanda: che succede alle nostre opere fotografiche quando un soggetto chiede la revoca del trattamento dati? Purtroppo c'è una sentenza della Corte di Cassazione (1° sez. civ, sent. 1748/2016) che dice che il diritto d'immagine è inalienabile. Quindi la clausola "il soggetto ritratto cede a tempo illimitato e in via irrevocabile il diritto all'uso della propria immagine" è priva di valore. Questa evidentemente non è una bella notizia se abbiamo la speranza che una delle nostre opere un giorno possa diventare una pietra miliare della fotografia d'autore.
Concludo sottolineando che non sono un esperto di legge e che quanto ho scritto è solo la conclusione a cui sono giunto dopo una piccola ricerca personale. Siete liberi di ritenere che le mie interpretazioni siano imprecise o del tutto errate, potete comunque verificare le fonti che ho citato accanto ad ogni punto.
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