La street photography nel cosplay

Venerdì 01 Aprile 2016

Ci sono molti tipi di fotografia e sono molto diversi tra loro: si spazia dal ritratto al paesaggio, dallo still life al bird watching. Ci sono anche molti modi di fare fotografia: c’è chi si apposta, c’è chi crea le sue opere in studio e c’è chi fa street photography e ci riesce anche dentro una fiera cosplay!

Ma che cos’è la street photography? Per farla breve, la street photography è un tipo di fotografia che cerca di rappresentare uno spaccato della società cogliendone l’attimo più significativo. E’ per questo motivo che anche uno scatto fatto dentro una fiera può entrare in questa categoria fotografica.

Un fotografo che realizza questo genere di foto è sicuramente un tipo particolare: spesso scatta senza nemmeno guardare nel mirino perché deve cogliere l’attimo e non può permettersi di perdere tempo a comporre l’inquadratura; si aggira guardingo avanti e indietro per la sua zona di caccia in cerca del perfetto punto d’osservazione che sembra stranamente trovarsi sempre sotto una scala. Questo genere d’individuo si riconosce spesso per la tecnica mordi e fuggi: colpisce e un attimo dopo si dilegua tra passanti e cosplayers.

La vita dello street-fotografo è molto pericolosa, soprattutto se, per eccesso d’entusiasmo dovuto all’acquisto del nuovo grandangolo, perde la nozione del pericolo e si avvicina troppo alle sue prede: un piccolo errore, un click troppo rumoroso o un flash partito inavvertitamente può fare la differenza tra la vita e la morte. Se si verifica un incidente come questo solitamente lo street-fotografo ha tre possibilità per portare a casa la pelle: la tecnica della fatalità casuale in cui, con aria stupefatta, guarda la macchina fotografica dicendo ad alta voce “ma guarda, è partito uno scatto”; la tecnica della dematerializzazione indotta, ovvero quella di convincersi che non è stato visto e che i gesti e gli insulti che vengono elargiti nella sua direzione gli stanno passando attraverso; oppure può usare la tecnica dello shock concettuale sfruttando l’attimo di disorientamento dei presenti causato dal suo affermare con aria sicura: “Che c’è? Faccio street photography!”

Avere uno street-fotografo per amico non è facile: essendo, il questo genere fotografico possibile sempre e ovunque, anche lui lo troverete sempre e ovunque e questo può risultare sicuramente fastidioso già dopo i primi tre minuti, soprattutto se siete in bagno.

Però attenzione perché sono esseri estremamente fieri e sensibili, inoltre ci tengono particolarmente a mostrarvi le loro opere facendovi notare la qualità e la nitidezza dei particolari, la dinamicità della composizione e il dramma del momento che emerge dall’opera. Come non rimanere affascinati da tutto questo, come non volerne sapere di più e provare di persona l’ebbrezza della street photography?

Così dopo essermi documentato su questo genere fotografico mi sono sentito veramente pronto per intavolare un discorso con il mio amico street-fotografo. Quale modo migliore d'iniziare quest'esperienza passeggiando tra la folla della fiera ed elogiando gli scatti di Henri Cartier-Bresson?

In effetti funziona, mi guarda annuendo compiaciuto, ma d'un tratto si ferma e mi chiede: “chi scusa?”


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