
La scorsa settimana ho affrontato una nuova sfida: partecipare per la prima volta a un contest sullo sviluppo di applicazioni basate sull'intelligenza artificiale. Alla mia età, non avrei mai pensato di essere selezionato, ma mi sono ricreduto. Il mio obiettivo principale era capire il livello di preparazione dei giovani sviluppatori e carpire qualche competenza che l'università di trent'anni fa non poteva darmi.
Il contest prevedeva la formazione di squadre da cinque persone e sono entrato a far parte del gruppo "404 Contest Not Found", che si è rivelato eccezionale. Il mio team era composto da tre sviluppatori talentuosi, Davide Zhu, Valerio Tatulli e Chenghao Xia, e da Marco Busso, un analista di grande esperienza che abbiamo scelto come team leader.
Inizialmente, temevo che le mie competenze, basate su PHP, non si sarebbero integrate con quelle dei più giovani incentrate su Node.js, ma siamo riusciti a superare questa difficoltà. Abbiamo modulato il sistema per far coesistere armoniosamente le nostre diverse tecniche, trasformando un potenziale ostacolo in un punto di forza.
Il nostro progetto nasce da una semplice domanda: perché in 25 anni il telefono si è evoluto perdendo cornetta, pulsanti e filo, mentre il citofono è rimasto praticamente invariato?
Abbiamo chiamato la nostra soluzione Portiner-IA, un servizio interattivo che reinventa il citofono. Tra le sue funzionalità più innovative ci sono:
* Gestione vocale completa: un'esperienza d'uso intuitiva e fruibile anche dai non vedenti.
* Analisi delle immagini: per un riconoscimento avanzato degli interlocutori.
* Gestione degli appuntamenti: un sistema integrato con un'app dedicata.
* Trascrizione e analisi delle interazioni: una funzione pensata per ridurre il rischio di truffe, in particolare per anziani e altre categorie vulnerabili.
Nonostante tutto sia andato per il meglio fino all'ultimo, mi sono reso conto troppo tardi che avevamo trascurato un'analisi fondamentale: l'integrazione hardware nei sistemi esistenti. Forse, se ci fossimo concentrati su qualcosa di più circoscritto, come una semplice app, avremmo potuto puntare alla vittoria.
Tuttavia, siamo tutti pienamente soddisfatti del nostro lavoro. Un progetto così ambizioso ci ha insegnato tanto, e chissà se un giorno avremo l'occasione di riunirci per un'altra iniziativa. Per celebrare questa esperienza, sto valutando di rilasciare una demo nei prossimi giorni. Riuscirò a trovare il tempo? Spero proprio di sì!
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