Quando è nata Fumettopoli nel 1991 avevo già uno scaffale pieno di manga. In quel periodo cosplayer non se ne vedevano ancora. La mia prima fotografia decente di un cosplayer risale al 2008. Da allora ad oggi sono sempre stato “Za”, o byza se preferite. Ho visto nascere, crescere e a volte anche scomparire cosplayers, fotografi, gruppi di animazione e anche interi eventi fieristici. Ciononostante, anche se gli anni passano per tutti e a breve anche io mi farò da parte, mi trovo ancora qui a fare una riflessione su questo mondo. Non si tratta di una novità: nel mio blog i post che parlano di di come l’ambiente cosplay sia cambiato ne trovate a decine.
Sono appena reduce dal Milano C&G è sono stato molto soddisfatto delle giornate che ho trascorso in fiera, ma soprattutto delle persone che ho incontrato, tra organizzatori, ospiti, giuria nonché amici e cosplayers.
Molti ragazzi che ho incontrato mi hanno chiesto: “ma poi la settimana prossima vieni a Novegro?”. Lo capisco: l’evento con la L maiuscola di questo mese è Novegro. E’ l’evento dove tutti vogliono andare perché ci andranno tutti, anche lo facessero in fondo ad un dirupo pieno di rovi: l’evento è famoso, il parco è famoso, quindi ci saranno i cosplayers famosi, i fotografi famosi e tutto ciò che è famoso. Gli ospiti famosi? Quelli non servono. Sia lode alla visibilità.
Ed è questa droga chiamata visibilità, che ha corrotto il mondo cosplay. Complice la sete di social acuita dalla pandemia, la competizione e la selezione a cui si accetta di sottoporsi per entrare nell’ “otherside” dei VIP. Vuoi vincere facile? Basta una sola cosa. Sia lode alla visibilità.
Al Milano Comics si è vista la semplicità con la quale le persone erano lì a divertirsi, a stare bene insieme e a salutarsi serenamente sia tra fotografi che cosplayers. Farsi una foto con una granita blu in testa al posto della parrucca, lo puoi fare. Nell’ “otherside” dei VIP ogni foto dove non sei perfetto è un’offesa che va nascosta e cancellata prima che gli altri possano farne polemica e rovinarti la vita. Sia lode alla visibilità.
Nell’ “otherside” il tuo cosplay deve necessariamente essere quello di tendenza, anche se non sai nemmeno come si chiama il personaggio, meglio se sufficientemente succinto da avere l’attenzione di tutti. Quello è l’unico biglietto da visita che ti apre le porte giuste. Sia lode alla visibilità.
Quindi io resto volentieri a casa, perché quando metto piede nell’ “otherside” l’unico cosplay che indosso è quello di un sorriso stampato in faccia a nascondere un’immensa voglia di mandare tutti a cagare, senza nemmeno il bisogno di farlo per guadagnarmi un po’ di visibilità, e sempre sia lodata... Ma non da me.
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