I nuovi sviluppi sulle dinamiche internazionali fanno riflettere. Fino a ieri credevamo che ci fossero tre filosofie che dominavano il nostro pianeta, ognuna delle quali con il suo rappresentante e una sua caratteristica forma di governo. USA, Russia e Cina erano le squadre per le quali ognuno di noi tifava, questo anche perché l’Unione Europea, dopo la moneta unica, non è mai riuscita a fare passi avanti verso la creazione di una quarta entità sufficientemente di rilievo da potersi ergere alla pari delle altre, anzi era più semplice parlare di occidente, accorpando la nostra identità a quella degli Stati Uniti.
Quando è iniziata la guerra in Ucraina la linea che separava la Russia dall’occidente era già tratteggiata ed è stato semplice stabilire chi fossero i buoni e chi i cattivi. Questa convinzione per qualcuno ha iniziato a vacillare quando è stato sabotato il gasdotto Nord Stream 2. Era difficile pensare che fossero stati i Russi a commettere questo attacco diretto all’UE perché avevano comunque la possibilità di sospendere il flusso del gas senza danneggiare la struttura che lo trasportava, cosa estremamente utile come moneta di scambio, almeno dal loro punto di vista. Si è pensato che fosse entrata in campo la Cina, ma non c’erano motivi validi per giustificare una mossa del genere; si è pensato agli americani, ma un coinvolgimento diretto a danno anche dell’UE sembrava piuttosto fuori luogo. Alla fine si è preso atto che gli autori del sabotaggio erano i servizi segreti ucraini e si è preferito girati dall’altra parte fischiettando.
Questa nuova e opportunistica amicizia tra Russia e Stati Uniti che vede tagliata fuori l’Europa fa sorridere noi masochisti: ovunque l’UE decida di chinarsi, alle sue spalle c’è qualcuno pronto con la vaselina. L’amante di Trump è stata scaricata e lasciata a se stessa, fa i capricci e si rotola in mezzo alla strada, allontanando a suon di dazi l’unica opportunità che le era rimasta di fare un occhiolino alla Cina.
E come una donna sedotta e abbandonata, anche l’UE non riesce a togliersi dalla testa il voler dimostrare che anche lei può dettar legge alla pari dei signori del mondo, anziché porsi come alternativa virtuosa e lungimirante, chiamandosi fuori dai giochi di guerra e di potere.
Mentre gli americani si impossessano del Nord Stream 2 finanziandone la riparazione, noi pensiamo alle armi. Mentre i russi finiscono di ripulire l’Ucraina, noi pensiamo ai carri armati. Mentre la Cina si erge a signore della tecnologia, noi insegnamo alle nuove generazioni come usare un fucile.
Ci attende un futuro in cui, per dormire sonni tranquilli, avremo le bombe sotto il cuscino. Quando ci accorgeremo che il pulsante rosso più pericoloso non si trova dall’altra parte del mondo, sarà troppo tardi per capire che siamo diventati tutti ostaggi di quattro ricchi sdraiati sulle spiagge di Gaza a bersi un mojito.
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