Dieci volte chiuso

Domenica 12 Gennaio 2025

Una delle sostanziali differenze tra un lavoro e un hobby è che il secondo lo si pratica nel tempo libero e compatibilmente con la propria disponibilità economica. Se questi vengono meno diventa difficile portarlo avanti. Questo dovrebbe essere sufficiente a giustificare la mia scelta di ridurre il tempo che dedico alla fotografia cosplay, anche se non credo di dover giustificare a qualcuno le mie scelte. Nemmeno perderò tempo a parlare della differenza tra i termini “indeterminato” e “definitivamente”, sono certo che siate sufficientemente intelligenti da capirlo da soli.

Per chi vuole invece continuare a leggere preferisco soffermarmi sulla parola “motivazione” che è base della passione per qualsiasi hobby, compreso la mia fotografia.

La motivazione a me viene meno:

1. Quando i set programmati saltano senza preavviso e senza giustificazione.

2. Quando il pubblico delle foto “apprezza” solo il soggetto e prendi atto che non vale la pena pubblicare le tue opere sui social per gente del genere.

3. Quando ti rendi conto che se non pubblichi, nessuno vede il tuo lavoro quindi non ha nemmeno senso scattare.

4. Quando ti rendi conto dei costi che sostieni per correre da una fiera all’altra o anche solo per attrezzare lo studio.

5. Quando passi ore al PC a sistemare una parrucca perché il tuo soggetto nemmeno si è degnato di pettinarla.

6. Quando in fiera devi sgomitare per ottenere una foto e il cosplayer ti prende per l’ennesimo molestatore, mentre gli organizzatori non riconoscono in alcun modo il servizio che svolge chi ha veramente passione per questo genere fotografico.

7. Quando chi ha in mano la macchinetta da una settimana si dichiara professionista, si pubblicizza e si fa pagare tutto rigorosamente in nero.

8. Quando trovi gli annunci di chi vende le foto che hai scattato nonostante abbia firmato una liberatoria con scritto: “si impegna a non utilizzare le foto realizzate a titolo gratuito per usi commerciali”.

9. Quando vorresti scattare Kaiju 8 o Magia Baiser perché ti piacciono manga e anime e la gente continua a chiederti di scattare i soliti quattro personaggi di videogiochi.

10. Quando le persone ti elogiano quando gli fa comodo e ti sputtanano quando ti giri.

Sono sicuro che molti dei fotoamatori cosplay che leggeranno questo post avranno vissuto sulla propria pelle una o più di queste situazioni e siano d’accordo con me che non sempre passione ed entusiasmo siano sufficienti a farti andare avanti.

Fare fotografia cosplay gratuitamente oggi è una parola, o meglio, sono tre parole, ma basta cancellarne un paio per ritrovare un briciolo di serenità. Venendo meno alla parola “gratuitamente” si riducono i bidoni e non si hanno costi ma non ci si può lamentare se si scatta qualcosa che non interessa, d’altronde il denaro è un’ottima motivazione. D’altra parte eliminando la parola “cosplay”, ad esempio facendo foto sportive, si riduce un sacco il lavoro di post-produzione, non si hanno tempi e costi di allestimento dello studio, si usa meno equipaggiamento, si ha un pubblico più interessato alla fotografia che al soggetto e via dicendo…

Quindi non vedo nulla di strano a rivolgere le mie attenzioni ad altri lidi sicuramente più appaganti rispetto a perseverare in un ambiente troppo tossico anche solo per rispettare il diritto di un fotoamatore a prendersi una pausa.


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