Il mio coming out

Domenica 08 Settembre 2024

Vi hanno mai detto che siete troppo piccoli o troppo vecchi per fare qualcosa, magari senza avere prima un’effettiva conoscenza delle vostre capacità? Questa discriminazione basata sull’età è una piaga latente che per ovvi motivi prima o poi dovremo affrontare tutti. C’è un’età giusta per scegliere una religione? Per innamorarsi? Per studiare o lavorare? Per fare un figlio? Per fare sport?

Abbiamo studenti che scendono in strada per le loro idee politiche ma non sono abbastanza grandi per votare. Ci sono giovani che compiono omicidi, fumano e bevono ma sono troppo giovani per essere giudicati. Se sei una donna e hai più di trent’anni, magari single… sei spacciata. Gli anziani non puoi lasciarli al parco che fanno scappare i bambini, il garage è già pieno di scatoloni, allora vadano all’ospizio. Ci sono posti di lavoro non accessibili perché sei senza “esperienza” o con troppa “esperienza”. Sei in pensione e vuoi tornare a scuola? Ti guardano come fossi un fenomeno da baraccone. Ogni età è sempre giusta per qualcosa e sbagliata per qualcos’altro.

Io non lo accetto e ogni giorno incontro sempre più persone che mi discriminano perché non sono al mio posto. Troppo vecchio per leggere ancora anime e manga, per scattare una foto ad una cosplayer, per praticare sport agonistico, per giocare a Minecraft o anche solo per parlare alla pari con i più giovani.

La battaglia per l’orgoglio di non essere schiavi del tempo non si fa tingendosi i capelli o lisciandosi qualche ruga.

Pure il mio dottore non è d'aiuto: “mi fa male la schiena.” “Che ci vuoi fare, è l’età...”

Abbiamo alzato barricate tra razze e lo chiamiami razzismo, abbiamo alzato barricate tra i sessi e lo chiamiamo sessismo, abbiamo alzato barriere intorno agli uomini e lo chiamiamo patriarcato; abbiamo problemi ad esprimere la sessualità e lo manifestiamo con il pride.

Molti pensano che la battaglia per l’inclusione e le pari opportunità si combatta in strada, ma come per il linguaggio inclusivo, a volte basta alterare una parola per cambiare il concetto ad essa legato. Allora non dimentichiamo il nome che rappresenta questo concetto: ageismo.


«Indext»

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