Fotografie cosplay che non sono fotografie cosplay

Lunedì 06 Febbraio 2023

L’altro giorno avevo esposto in fiera questa mia opera fotografica dedicata a Emma di Promised Neverland e osservandola ho fatto una piccola riflessione che inizialmente avevo pensato di tenere per me. Oggi mentre stavo cercando un profilo Instagram di un amico, il social mi ha mostrato un paio di foto cosplay che mi hanno lasciato molto perplesso, quindi ho deciso di condividere il mio pensiero.

Tutti i cosplayers converranno con me che fare cosplay significa rappresentare un personaggio, non semplicemente indossare un costume. Anche un vero fotografo cosplay dovrebbe seguire questa filosofia e fare un passo in più, ovvero non creare un semplice ritratto, ma cercare di aiutare il cosplayer a raccontare il suo personaggio.

Nella mia foto ho voluto raccontare il momento in cui Emma decide di abbandonare l'orfanotrofio scavalcando il muro che la separa dalla libertà. Adoro l’espressione di fermezza e convinzione del personaggio e nella composizione originale in formato 3:2 volevo che lo spettatore seguisse la corda con lo sguardo e come Ray cercasse di tirare Emma verso la cima. Capisco però che tutto questo non si può raccontare tra uno swipe e l’altro.

Molto meglio una foto di Yor di Spy X Family ammiccante in pose sexy, senonchè Yor e incredibilmente timida nel suo ruolo di madre, e se indossa l’abitino nero lo fa per uccidere in maniera diretta e spietata: non è una succube, non è quello il suo ruolo. Allo swipe successivo mi compare una foto di Makima di Chainsaw Man inquadrata in basso attaccata alla gamba di Power che domina la scena con aria da teppista. Veramente stai raccontando questo del rapporto tra Makima e Power? Non voglio fare spoiler della prima stagione ma, se conoscete Makima, pensare che qualcuno la domini è un’ossimoro. Soprattutto Power, comunque perfetta nella sua interpretazione, tranne se raffigurata accanto a lei.

Il direttore d’orchestra, ovvero il fotografo, cosa sta facendo? Troppo impegnato a cercare likes quello di Yor. Troppo in difficoltà a cercare l’inquadratura quello di Makima per ricordarsi di curare il messaggio d’insieme.

Insomma, fotografi ossessionati da una perfetta esecuzione “meccanica”, assediati dalla concorrenza di attrezzature sempre più performanti, e post-produzioni supervisionate dalle AI. Che cosa rimane di voi nelle foto che scattate?

Consiglio: se siete inseguiti da una mandria di tori, non è correndo su un rettilineo che eviterete di essere incornati.


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