Le campane suonano a festa. La gente, vestita di tutto punto, si mette in viaggio per raggiungere parenti lontani. I telefoni squillano notificando messaggi Whatsapp e ogni tanto capita ancora qualche SMS. E’ Pasqua e in un modo o nell’altro tutti si fanno gli auguri.
Io non riesco. Guardando la tavola imbandita ne immagino altre ricoperte solo di polvere e macerie. Ditemi che sono egoista perché questa è solo l’ennesima guerra tra molte: Ruanda, Mali, Kosovo, Palestina, Siria, Afghanistan...
Non ho mai battuto ciglio fino ad oggi, ma quando senti di nuovo parlare di Cernobyl, anche senza case tappezzate di bandiere della pace, penso che stavolta sia tutto troppo vicino.
Quindi perché festeggiare un giorno pace e resurrezione quando nel resto dell’anno trionfa guerra e morte?
Forse perché sono troppo egoista ma non abbastanza ipocrita.
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