Da qualche settimana Instagram ha deciso di nascondere la conta dei likes sotto le foto. Questa funzionalità è stata implementata in modo così grossolano che il numero dei likes è rimasto visibile passando via web. Instagram non ha fornito agli utenti un'opzione per nascondere i likes: li ha tolti e basta esattamente come ogni volta impone le sue scelte, spesso sbagliate. Foto quadrate, video verticali, niente upload da pc, followers sempre visibili...
I motivi di Instagram sono chiari: formati poco flessibili obbligano l'utente a postarli solo all'interno del social. Bloccare la compravendita di likes significa ottenere più guadagni con la pubblicità ufficiale.
L'utente si è dovuto adeguare e lo ha fatto creando abomini anche peggiori. I post di testo non esistono e gli utenti pubblicano immagini di frasi che ovviamente non sono selezionabili, indicizzabili o modificabili. Anche le grandi aziende non sono immuni: Samsung ha messo in commercio un televisore in formato verticale.
Eppure questa è solo la punta dell'iceberg: l'ossessione per la visibilità è diventato il più grande male della nostra società.
La visibilità ha più valore di qualsiasi altra cosa perchè la gente ha imparato che con essa arrivano fama, sponsorizzazioni e ovviamente soldi. In più c'è la regola che i followers chiamano altri followers indipendentemente dalla qualità dei contenuti che si pubblicano. Lo stesso concetto vale in qualsiasi settore. Una fiera cosplay famosa non ha bisogno di ospiti tanto l'utente medio ci andrà comunque solo perchè sa che ci vanno gli altri.
Il contenuto che conta non è quello di valore, è quello che riesce ad attirare l'attenzione di più gente possibile. Se ne deduce che la prima qualità di un content creator di successo oggi è l'abilità nel marketing.
Sarebbe bello che un giorno nascesse una Greta Thunberg che ci salvi dalla manipolazione dei social ma per ora sta solo a noi scegliere come vogliamo che internet diventi nel prossimo futuro.
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