Ciò che non è stato detto dei referendum

Giovedì 09 Giugno 2011

Ormai manca poco tempo all'apertura delle urne e anche per me è il momento di tirare le somme di questa immensa campagna elettorale a favore dei referendum. Ovviamente il mio compito sarà soprattutto quello di porre alla vostra attenzione il "lato oscuro" di tutto questo teatrino. Cominciamo!

La legge 157/99 riguardo ai rimborsi elettorali e referendari dice che, se il referendum raggiungerà il quorum, lo stato elargirà una bella sommetta al comitato promotore: si parla di oltre un milione di euro (essendo quattro i quesiti).

Il governo non può dire nulla riguardo a questo perchè sono stati loro i primi a non voler accorpare i referendum sperando di non far raggiungere il quorum. Questa bella pensata è già costata oltre 200 milioni di euro, uno in più o in meno non farebbe gran differenza...

Ma veniamo al contenuto dei quesiti referendari:

Scheda VERDE sul legittimo impedimento.

C'è poco da discutere: se la "LEGGE E' UGUALE PER TUTTI", votate SI se ritenete che almeno una piccola parte dei privilegi di "qualcuno" debba essere cancellata.

Riguardo al nucleare: scheda GRIGIA.

In breve ci tocca votare SI per dimostrare a qualcuno che i problemi energetici del paese non si risolvono con idee vecchie di 20 anni. In caso contrario prepariamoci a pagare penali alla "ponte sullo stretto" quando il prossimo governo farà marcia indietro...

Riguardo all'acqua: i quesiti sono due.

Scheda ROSSA: oggi un comune può scegliere se avvalersi di privati per la distribuzione dell'acqua. Votando SI viene tolta questa possibilità. Tenendo presente che soprattutto dove l'acqua è amministrata pubblicamente gli sprechi sono molti, direi che questo quesito non tocca il cuore del problema.

Scheda GIALLA: questa legge che stabilisce un 7% massimo di guadagno per i privati sulle tariffe idriche. Più che abrogare questa legge, sarebbe utile farne un'altra che obblighi i privati a reinvestire parte del guadagno in infrastrutture.

Quindi per ora penso sia meglio lasciare le cose come stanno nella speranza che in futuro, un governo più lungimirante, prenda in considerazione seriamente il problema della distribuzione e della garanzia di accessibilità alle risorse idriche.


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